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Deconstruction Construction
Accademico

Il progetto è presentato in due fasi distinte, ognuna delle quali rappresenta un movimento chiave nel processo: la decostruzione seguita dalla costruzione.

Nella prima fase, la Decostruzione, l'attenzione è focalizzata sullo smantellamento delle case che abbiamo costruito nel semestre precedente (Twin Houses) al fine di riutilizzare i materiali per la fase successiva. Questo esercizio enfatizza il concetto di cicli dei materiali. Fin dall'inizio, abbiamo considerato il ciclo di vita dei materiali, dando priorità al processo di smantellamento, decostruzione e infine ricostruzione. Questo approccio ci ha permesso di investigare la prefabbricazione del riuso, determinando quali materiali potessero essere separati, quali moduli potessero essere derivati, e come questi materiali sarebbero stati manipolati, trasportati e riassemblati. Particolare attenzione è stata data a come gli strumenti utilizzati avrebbero lasciato il loro segno sul materiale stesso.

Dopo aver stabilito questo quadro concettuale, siamo passati a definire e organizzare ogni modulo materiale, creando un elenco dettagliato per guidare i futuri sforzi di costruzione. Con il potenziale creativo della demolizione compreso e un elenco completo degli elementi riutilizzabili preparato, abbiamo incorporato l'elemento critico del tempo per pianificare il trasporto e l'assemblaggio di questi materiali.

Completata la Decostruzione, siamo passati alla seconda fase, la Costruzione. Abbiamo iniziato delineando il contesto del progetto, le idee e l'esecuzione. Il nostro sito, situato nella città di Zurigo tra i binari ferroviari, Langstrasse e il Limmat, offriva un paesaggio urbano unico. Durante la nostra analisi del sito, abbiamo osservato diversi cortili, ognuno dei quali serviva funzioni distinte, separati da passaggi che formano transizioni tra la città e i cortili. Tornati nel nostro studio, abbiamo scoperto un testo scritto da un residente di uno di questi cortili, che descriveva i benefici della vita nel cortile. Ha evidenziato come il cortile offrisse una fuga dalla città, uno spazio appartato dove i residenti potevano rilassarsi, socializzare con i vicini e permettere ai loro bambini di giocare. Ulteriori ricerche hanno rivelato che l'edificio che precedentemente occupava il nostro sito era stato utilizzato come lavanderia.


Due temi chiave sono emersi dalle nostre osservazioni: la circolazione e la temporalità. Il concetto di circolazione esplora l'interazione tra la città, il cortile e il nostro edificio proposto, collegati da vari passaggi e momenti, come illustrato nel nostro disegno. Il secondo tema, la temporalità, deriva dal nostro ciclo dei materiali sviluppato nella prima fase ed è rafforzato dal concetto di fornire alloggio per 21 residenti temporanei. Il nostro quadro narrativo immagina l'edificio come un alloggio temporaneo per individui che arrivano a Zurigo in cerca di connessioni sociali. Questa idea ha ispirato la riattivazione dell'ex lavanderia come spazio comune, dove i residenti potrebbero stringere legami sociali.

Il concetto di circolazione è stato materializzato, mentre la temporalità è stata trasformata in una tipologia edilizia che si adatta ai cambiamenti nel tempo. Il design dell'edificio incorpora semplicità orizzontale con complessità verticale. Gli spazi comuni per i 21 residenti, evidenziati in arancione, sono intrecciati con la circolazione verticale, mentre gli spazi privati sono mostrati in blu, e le aree che fondono funzioni pubbliche e private sono raffigurate in verde.

Una volta stabilito il sistema di circolazione, abbiamo sviluppato una tipologia su misura per l'occupazione a breve termine dell'edificio e la necessità di adattabilità. Il nostro obiettivo era creare una struttura non statica in cui i residenti potessero evolversi e sviluppare le proprie narrazioni. La struttura dell'edificio e i suoi abitanti sono progettati per evolversi insieme, rispondendo ai cambiamenti nel tempo. In blu, sono illustrati i potenziali percorsi di un residente attraverso l'edificio. I disegni mostrano le varie connessioni sociali create dall'edificio, sia tra i suoi residenti che tra i residenti e il cortile. Al piano terra, la lavanderia si estende nel cortile, collegando i residenti attraverso l'atto di stendere il bucato.

Per concludere il ciclo dei materiali e visualizzare dove verrà posizionato ciascun modulo della Decostruzione, abbiamo sviluppato una facciata come lista di magazzino, che ci permette di posizionare ogni modulo di riuso prefabbricato. I disegni assonometrici e i dettagli dimostrano il processo di costruzione e il ciclo dei materiali dell'edificio.

In sintesi, abbiamo cercato di consolidare le idee di prefabbricazione del riuso, circolarità e temporalità, creando una struttura che offre soluzioni abitative adattabili per stili di vita diversi. Nella prossima fase, con la nostra follia architettonica (qui), miriamo a chiarire ulteriormente ed espandere il trasporto di questi moduli, considerando i segni che lasciano sulla città e la loro collocazione nel cortile.

Collaborazione con Belma Ahmetovic e Leander Aerni.
Progetto realizzato come parte dello Studio universum carrousel journey of Jan de Vylder all'ETHZ.

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